direttore lavori
Ing. Mario Smrekar
progetto Impianto Sportivo:
fornitura Faraone:
280 m Ninfa 4 e 100 m di Ninfa Stadio
Intitolato al grande Paron, lo stadio Nereo Rocco di Trieste dove attualmente gioca la Triestina è stato inaugurato il 18 ottobre 1992. Costruito vicino al precedente impianto di gioco "Giuseppe Grezar", diventato poi il campo di allenamento della squadra rosso-alabardata prima della ristrutturazione dell'impianto e con la costruzione del Palazzetto dello Sport forma nella zona di Valmaura una vera e propria "Cittadella dello Sport".
"Abbattute le barriere, inizia una nuova era per il Rocco.
Lo stadio Nereo Rocco non avrà più barriere. Dopo decenni in cui gli stadi a Trieste
- prima il Grezar e poi quello intitolato al Paron
- erano "ostaggio" delle norme di sicurezza, della paura e della obbligata distanza con cui si dovevano ammirare le gesta dei beniamini rossoalabardati, da oggi inizia ufficialmente una nuova epoca. Un segnale positivo nel mondo del calcio, dove per troppo tempo le barriere hanno recintato il rettangolo verde, chiudendo di fatto qualsiasi vicinanza del pubblico al campo".
L'impianto ha una capienza di 28.565 posti, per la protezione delle tribune sono installati dei parapetti in vetro Ninfa Stadio.
L'architettura dello stadio intende riproporre i canoni estetici propri degli anfiteatri romani, con l'aggiunta di reinvenzioni di gusto neoclassico. La forma dello stadio, anziché ellittica, è circolare, una soluzione che garantisce in ogni punto del complesso l'equidistanza degli spettatori dal campo da gioco.
La copertura è stata realizzata in acciaio e policarbonato, per proteggere il campo da gioco. All'interno delle tribune sono state ricavati, oltre a spazi per ufficio, anche una palestra per il riscaldamento e una pista coperta per l'atletica leggera lunga 100 m.
Storyteller #05 - Architetture trasaprenti per impianti sportivi
La sicurezza è un fattore fondamentale specie se si tratta di stadi o
luoghi pubblici affollati.
La Faraone da sempre promuove l’uso di parapetti dalle alte
performance effettuando prove di spinta e impatto sia in laboratorio
o presso enti certificati, e poi in cantiere. UNI 13.200 Resistenza alla
spinta 500 kg/m.
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